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‘TH1RTEEN R3ASONS WHY’ L’ITALIA NON E’ L’AMERICA

(Cit. Contiene spoiler e tracce di frutta in guscio.)

Visto che un sacco di persone gridavano ‘al capolavoro’, mi ci sono messa e ho guardato TH1RTEEN R3ASONS WHY.

L’ho finito.
Mi ha fatto schifo.

Non che sia una brutta serie in sé e per sé, semplicemente non sono in grado di immedesimarmi in nessuno dei personaggi, nemmeno con tutto il mio buon impegno.
Dubito che sia perché sono troppo vecchia, credo invece che sia perché sono scarsamente empatica di natura.
Però io, italiana, nata e cresciuta in Italia, come faccio a immedesimarmi in certe situazioni?
A parte il fatto che la protagonista è una mozzarella di ragazza, con l’autostima di un criceto e il carattere di un lombrico, come faccio a capire certe dinamiche che, per me, sono del tutto aliene?

L’esempio clamoroso è quello del cartello stradale.

Se la scena si fosse svolta in Italia

Protagoniste:
K. (la sbronza)
A. (Anima Santissima Plurima)

C’è una festa, tutti bevono e K. è così sbronza che, anche volendo andarsene, non ne è in grado, perché è a quel punto che ‘barcollo ma non mollo’ non è più un’opzione praticabile, ed è invece ormai scivolata verso ‘barcollo e mi stampo per terra’.

Nel mezzo delle nebbie alcoliche a K. compare una luce intensa: è A., detta anche Anima Santa.

Anima Santa è un animale mitologico, all’interno di questa festa, poiché A. è Sobria e, essendo appunto un’Anima Santa, offre a K. un passaggio a casa.

K., che per essere così sbronza è ancora astuta come una faina, accetta.

K. è gratissima a A., soprattutto perché in pratica A. la deve trascinare fino all’auto, visto che K. è in quello stato in cui non si trova il culo con due mani.

Purtroppo K. ha la sbronza triste e, durante il tragitto, si fa tutte le paranoie del mondo, su cosa succederà quando arriverà a casa, e i suoi si renderanno conto che ha bevuto come se volesse prosciugare il Po.

Qui A. passa da Anima Santa a Anima Santissima e, in preda a un gesto di bontà che nemmeno San Francesco, propone a K. di dormire da lei, così i genitori non si accorgeranno di nulla.

K. però ha il cellulare scarico, e non può avvertire a casa che dorme fuori.

Qui Anima Santissima si candida per una Santificazione Plurima, offrendosi di prestare a K. il suo cellulare.

Purtroppo, nello scavare in borsetta, Anima Santissima Plurima sbanda, e si schianta contro un cartello di STOP, abbattendolo.

K. e Anima Santissima Plurima scendono a controllare il danno, A. in preda all’ansia da ‘macchina dei genitori’, e K. del tutto incapace di rispondere al difficile quesito ‘quanto fa uno più uno’.

La macchina però non ha danni, fatto che in gergo viene definito ‘Enorme botta di culo’.

A questo punto, cosa fare?

A: Cazzo, cazzo, cazzo… se c’è un segno mio padre mi ammazza!

K: Scioè… no… guarda… non sci vede assssciolutissimamiente niente…

A: Abbiamo abbattuto il cartello dello STOP, porca puttana!

K: Nuooo… era già coscì… scono scicurissima…!

A: Sali! Sali, alla svelta prima che qualcuno ci veda!

K: Sciii… un attimo che…

A: Merda, sali che andiamo!

K. sale barcollando, A. risale a sua volta, chiude lo sportello e sgomma via, in preda a una leggera ridarella, dicendo: “Andiamo a letto, che per oggi abbiamo dato!”

***

Che cosa volevate che facessero K. e A.?

Che chiamassero in Comune, alle due di notte, per dire che avevano abbattuto un segnale stradale?

Seee… come se alle due di notte ci fosse qualcuno in comune! Non diciamo stronzate!

Dovevano chiamare i vigili? E i vigili che cazzo ci facevano? Magari K. e A. prendevamo pure una multa!

Al massimo, se il giorno dopo K. si fosse ricordata del fatto (forse no, visto quanto aveva bevuto), in un impeto di senso civico, avrebbe potuto chiamare in comune e segnalare il cartello abbattuto, ovviamente omettendo di dire che era presente all’abbattimento, semplicemente lamentando la cosa…

Se la scena fosse andata così, l’avrei capita, mi sarebbe stata famigliare.
Avrei potuto comprenderla ‘quasi’ come se l’avessi vissuta…

Ma invece parte l’Americanata, ed io mi perdo.

Sì, perché nelle serie Americane, l’abbattimento di un cartello di Stop, è cosa GRAVE!

Anima Santissima Plurima non segnala immediatamente il fatto alle autorità competenti e, mezz’ora dopo, in quell’incrocio c’è un incidente, e un ragazzo ci lascia le penne, motivo per cui Anima Santissima Plurima deve essere ritenuta colpevole, come se avesse ammazzato il tizio con le sue mani!

Non ci arrivo… no, davvero… non lo posso capire!

Come potrei? Non ne ho i mezzi né l’esperienza!

Dopotutto io sono ancora convinta che, rubare cartelli stradali, sia una rispettabile attività a cui si dedicano, con orgoglio e da tempo immemore, bande di ragazzini sbronzi in ogni dove!

Alla fine, questa serie mi ha confermato, ancora una volta, che la mia teoria sugli ubriachi è sempre valida: lo sbronzo va lasciato nel punto esatto in cui cade.

Magari germoglia e nasce un vigneto…

 

 

 

Iron Fist e l’Asino

Giunge un momento, nella vita, dove ci si rende conto di essere prima persone e poi nerd.
Giuro, non credevo che sarebbe capitato anche a me, ma poi l’epifania:
sono lì, tutta felice che mi guardo Iron Fist, e arriva la battuta dell’Asino!

Tranquilli, non credo che questa cosa possa essere considerata uno spoiler, quindi potete leggere.
Nell’episodio 5 il buon Danny confessa che se usciva con il suo amico, a K’un-L’un, cenava con carne d’asino… e qui lo schifo si legge sulla faccia delle fanciulle a cui fa questa ‘intima’ rivelazione.

Ora… NO!
Ma scherziamo?
Io sarò anche nerd, ma prima sono una persona, e come tale ho radicate convinzioni personali, e la mia credenza è questa:

SENZA CARNE DI ASININA NON E’ NATALE!

qui si comincia a pensare alla carne d’asino ai primi di dicembre, a fine novembre se siete persone organizzate, che va prenotata prima, la carne, che se arrivi all’ultimo minuto mica la trovi, e come si fa a Natale, poi?

Cari sceneggiatori americani, io vi faccio la faccia schifata davanti al vostro arrosto di tacchino al ringraziamento? No.
E allora voi che cavolo avete da far fare tutte queste faccie schifate per la carne d’asino?
Io ci tengo, all’asinina, che senza non si fanno gli anolini e, per Natale, senza anolini, qui è tragedia! TRAGEDIA!

Vergognatevi, a schifare così un cibo che piace non solo a me, ma in tantissimi posti nel mondo!
Anzi no, ci ho ripensato, continuate a schifarlo, l’asino, che se no la lista delle prenotazioni, sotto Natale, si allunga all’infinito, e a me tocca prenotarla a Pasqua!